Il sito dell’Ufficio regionale Europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità pubblica un autorevole commento a sostegno del recente Statement dell’ESAN (European Salt Action Network), il Gruppo di lavoro che include esperti delegati dai governi di 39 Paesi in supporto dei programmi di riduzione del consumo di sale a livello di popolazione, secondo le raccomandazioni della stessa OMS. La nota è reperibile al sito www.euro.who.int mentre lo Statement dell’ESAN, pubblicato sulla rivista Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Disease (NMCD), organo di stampa della Società Italiana di Nutrizione Umana, è scaricabile sempre gratuitamente al link doi.org.
Lo Statement – si legge nella nota – è stato rilasciato a seguito delle pubblicazioni più o meno recenti, che sulla base di studi affetti da numerosi e sostanziali errori metodologici già in precedenza rilevati e confutati agli autori attraverso la letteratura medica internazionale, hanno generato una controversia scientifica e seminato dubbi attraverso i principali mezzi di comunicazione popolari sulla convenienza della riduzione dell’eccessivo consumo di sale a meno di 5 grammi al giorno, in contrasto anche con l’obiettivo posto da tempo dall’OMS e dalla Commissione delle Nazioni Unite di una riduzione globale del 30% del consumo di sale rispetto ai valori correnti entro il 2025, per la lotta alle malattie cardiovascolari.
Come ampiamente discusso anche sul PUNTO SU pubblicato recentemente sul sito web della SINU, i metodi utilizzati negli studi a sostegno della controversia in oggetto sono del tutto inadeguati a stimare il consumo abituale di sale di conseguenza a valutare la relazione esistente tra consumo di sale e rischio cardiovascolare. L’OMS ribadisce nella sua nota che l’evidenza scientifica in favore di un beneficio sostanziale della riduzione del consumo di sale ai livelli indicati dall’OMS (meno di 5 grammi complessivi al giorno, che includono la quota assunta con gli alimenti più quella discrezionale) rimane assolutamente valida nell’opinione condivisa dagli esperti più attenti alla metodologia delle ricerche pubblicate in letteratura”.
Per eventuali interviste contattare il Prof. Pasquale Strazzullo – info@sinu.it oppure pasquale.strazzullo@unina.it
Lo Statement – si legge nella nota – è stato rilasciato a seguito delle pubblicazioni più o meno recenti, che sulla base di studi affetti da numerosi e sostanziali errori metodologici già in precedenza rilevati e confutati agli autori attraverso la letteratura medica internazionale, hanno generato una controversia scientifica e seminato dubbi attraverso i principali mezzi di comunicazione popolari sulla convenienza della riduzione dell’eccessivo consumo di sale a meno di 5 grammi al giorno, in contrasto anche con l’obiettivo posto da tempo dall’OMS e dalla Commissione delle Nazioni Unite di una riduzione globale del 30% del consumo di sale rispetto ai valori correnti entro il 2025, per la lotta alle malattie cardiovascolari.
Come ampiamente discusso anche sul PUNTO SU pubblicato recentemente sul sito web della SINU, i metodi utilizzati negli studi a sostegno della controversia in oggetto sono del tutto inadeguati a stimare il consumo abituale di sale di conseguenza a valutare la relazione esistente tra consumo di sale e rischio cardiovascolare. L’OMS ribadisce nella sua nota che l’evidenza scientifica in favore di un beneficio sostanziale della riduzione del consumo di sale ai livelli indicati dall’OMS (meno di 5 grammi complessivi al giorno, che includono la quota assunta con gli alimenti più quella discrezionale) rimane assolutamente valida nell’opinione condivisa dagli esperti più attenti alla metodologia delle ricerche pubblicate in letteratura”.
Per eventuali interviste contattare il Prof. Pasquale Strazzullo – info@sinu.it oppure pasquale.strazzullo@unina.it